Di tavoli, muri e libri: note (a metà strada) dopo il workshop Lucid Schizophrenia
Non sarà con un articolo che riusciremo a sintetizzare un’esperienza densa come quella del workshop Lucid Schizophrenia ospitato dalla Biennale.
Siamo intenzionate a raccogliere i materiali prodotti, le riflessioni e i contributi dei nostri ospiti in una pubblicazione a cui presto inizieremo a lavorare.
Nei giorni del workshop, i quattro gruppi hanno lavorato sui tavoli di Monditalia, sotto lo sguardo curioso o stupito dei visitatori, per costruire una cornice di senso all’intuizione che sta alla base di Lucid Schizophrenia: quella per cui il patrimonio di questo paese, raccontato così riccamente nelle ricerche e installazioni del padiglione, sembra essere oggetto di un trattamento ambiguo e deliberato. Portato in trionfo nel salotto buono delle retoriche, per poi finire accastato nelle cantine, dimenticato, trascurato e distrutto, in un retroscena di cui ci siamo sforzati di tracciare il perimetro.
Le tre declinazioni a cui avevamo pensato, l’abbandono dei piccoli centri, la dismissione del patrimonio pubblico immobiliare e la distruzione dei paesaggi urbani, sono state discusse e riviste insieme agli studenti e alle studentesse che hanno scelto di essere con noi in questa esperienza.
Siamo partite dalle definizioni, dalle storie personali, dalle esperienze che abbiamo avuto sotto gli occhi in questi anni: il gruppo dell’Aquila a dirci della scomparsa del baricentro relazionale di un territorio, ragazze e ragazzi a parlarci di come cambino e come si viva nei piccoli centri appenninici e insulari, o di come assistano stupefatti alle schizofrenie della svendita di edifici e beni di cui per formazione sentono un dovere di cura. Dall’attenzione alle parole (sapevate che “dismissione” è un termine che nasce in ambito nautico?), dalla connessione delle storie e delle esperienze personali con la storia e i traumi del paese, abbiamo costruito una matrice che consente di orientarsi tra pratiche, politiche, storie e retoriche su un arco temporale lungo un secolo. Appoggiati a una linea del tempo, i materiali si prestano a una lettura verticale, sincronica e multitematica, e a una orizzontale, diacronica, in cui si osserva il cambiamento di prospettive e impostazioni nel corso degli anni.
E il tempo – ritmi, evento, ciclo, temporaneità, ripetizione, trasmissione, transizione, permamenza, impermanenza, contemporaneità – ha assunto spessore analitico e di strumento con il gruppo che ha attraversato Monditalia e i padiglioni della Biennale, e che ci ha riportato chiavi di lettura, sfasamenti e sovrapposizioni con il nucleo di riflessione di Lucid Schizophrenia.
Ora dovremo leggere, recuperare, svolgere i fili che corrono sull’accumulator wall e con i quali abbiamo intessuto dialoghi densi con i pensieri e le pratiche emersi nella tavola rotonda. Dalle possibilità aperte da Poveglia e OZ alla tenacia di Appello per l’Aquila. Dal pensare Roma come città pubblica, con tutti i fraintendimenti e le difficoltà che ne conseguono, al riposizionamento nella gestione del patrimonio – pubblico, comune, condiviso, aperto. O che altro?
Dobbiamo riprendere questi fili e farli distendere su testi e immagini che permettano di apprezzare e sviluppare il lavoro fatto nei giorni veneziani: abbiamo costruito insieme una struttura semplice ma che ci sembra efficace, e che conferma la ragionevolezza delle nostre premesse. E che, soprattutto, ci ha permesso di condividerle e discuterle con persone accomunate prima di ogni cosa da senso critico e entusiasmo.
Insomma,
grazie, ancora!
Lucid Schizophrenia è
Alain Guez (Laboratoire Architecture Anthropologie LAVUE UMR 7218); Alfonso Alvarez Mora, María Castrillo Romón (Istituto Universidario de Urbanística, Universidad de Valladolid); Pieter Uyttenhove (Architecture and Urban Planning Department, Ghent University); Elisabetta Pallottino, Francesca Romana Stabile (DipA – Università degli Studi Roma Tre); Aldo Benedetti (DipA – Università degli Studi dell’Aquila)
Adriano Tasso, Alessia Fernicola, Alessia Vulpiani, Anastasia Celli, Andrea Ciammetti, Anna Maria Cacchione, Antonella Tempesta, Antonello Incerto, Beatrice Paolini, Benedetta Di Giacobbe, Chiara Calvarese, Chiara Capannolo, Chiara Pannella, Claudia Conti, Claudia Muzi, Cristina Di Francia, Damiano Ranaldi, Davide Onorati, Elisa Scapicchio, Elisabetta Vacca, Emidio Alfonsi, Fabio Frattari, Flavia Albanese, Francesca Cuppone, Francesca Giannini, Francesca Palmerini, Giacomo M. Salerno, Giada Bovenzi, Giulia Bassi, Laura Mascioni, Lorenzo Di Pasquale, Lucia Totaro, Marianna Cappoli, Marianna Mincarelli, Marta Pezzi, Marta Sulli, Martina Antonini, Marzia Calvarese, Matteo Di Crescenzo, Matteo Vianello, Micaela Mercuri, Mirko Martella, Priscilla Viola, Roberto Zanotto, Sara Cioffarelli, Sara D’Abate, Sara Sababa, Silvia Chiavoni, Simone Di Massa, Tullio Perinetti,Valentina Milan.